Il Consiglio comunale, riunitosi per l’ultima volta, ha dovuto approvare,
perché in scadenza il 30 settembre il piano economico-finanziario dei costi
gestione rifiuti anno 2020 e le tariffe, ai fini della tassa rifiuti (Tari),
sempre relativa all’anno in corso.
Un servizio che, a causa dei trasferimenti obbligati fuori provincia o
meglio in un sito estremo come Alcamo, costerà ai cittadini quasi dieci milioni
di euro.
Ad approvare la proposta di delibera nove voti consiglieri (Bagli, Alesci, Abbagnato, Manna, Spinelli, Coppolino, Foti, Puliafito e Italiano) su sedici presenti. Si sono astenuti in sette: Magliarditi, Piraino, Formica, Russo Lydia, Russo Francesco, Sindoni e Nanì.
Diversi gli interventi prima della votazione, con quasi tutti i presenti
che nel premettere che l’adozione della delibera di approvazione delle tariffe, ai fini della tassa sui rifiuti, è
atto dovuto, hanno sottolineato che questa sarebbe dovuta arrivare in anticipo
e non proprio alla fine del mandato per consentire al civico consesso di poter
eventualmente apportare modifiche con emendamenti, fermo restando il costo
complessivo del servizio. Si sarebbe – è stato rilevato - cioè potuto operare
delle ripartizioni con interventi
particolari in modo più equo, a salvaguardia dei contribuenti meno abbienti.
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