Gestione servizio rifiuti, il sindaco scrive alla Regione e al presidente del Consiglio

Il sindaco Giovanni Formica ha inviato una lettera al presidente
Musumeci, al presidente del consiglio dei ministri, al ministro dell’Ambiente, al prefetto, alla Procura della Corte dei conti,
ma anche all’Anac e alla Procura di Barcellona, per segnalare altre anomalie
che a suo dire condizionano non solo il costo del servizio rifiuti ma anche
l’efficienza dello stesso. Partendo dal decreto dello scorso 23 giugno dell’assessorato
regionale che impone il conferimento ad Alcamo, anziché nella discarica di Lentini.
Un provvedimento che obbliga il Comune ad un maggiore esborso di quasi 500 mila
euro a trimestre.
“È inaccettabile e del tutto ingiustificato – scrive Formica – il maggior prezzo/tonnellata
praticato dall’impianto di Alcamo (189 euro a tonnellate e 265 nei giorni festivi oltre Iva) rispetto
a quello di Lentini (107 5 150 oltre Iva), cui va aggiunto il maggior costo per
carburante e personale addetto al trasporto. Costo che raddoppia in ragione
delle distanze e dei tempi di percorrenza. È evidente – prosegue il sindaco di
Milazzo – che un tale sacrificio non può essere imposto ad una città che, pur
se in dissesto e senza la necessaria stabilità nel servizio di igiene urbana,
ha compiuto grandi sforzi per adottare un modello di raccolta differenziata
porta a porta, così come disposto dal Commissario regionale per l’emergenza
rifiuti, senza che a ciò sia corrisposta la possibilità di riduzione dei costi”.
Il primo cittadino chiede pertanto all'Assessorato Regionale dell'Energia e dei
servizi di Pubblica Utilità e alle altre istituzioni in indirizzo competenti in
materia: l'immediata revoca del D.D.G. 689/2020 che obbliga al conferimento ad
Alcamo o, in subordine, il riconoscimento di un contributo straordinario per fare
fronte ai maggiori costi incolpevolmente sostenuti dalla comunità milazzese; un autorevole intervento di regolamentazione
del conferimento presso gli impianti di trattamento della frazione umida del rifiuto,
al fine di consentire a tutti i comuni della regione di avervi accesso a parità
di condizioni, eventualmente riducendo proporzionalmente le quantità allo stato
accolte; l'emanazione di un provvedimento
che impedisca speculazioni economiche da parte dei soggetti intermediari; un intervento
regolatore del prezzo di conferimento a discarica, tenuto conto della natura
pubblica del servizio reso dai privati e del fatto che ai comuni non è riconosciuta
la facoltà di conferire secondo le normali regole di mercato, essendo gli
impianti assegnati con provvedimento Regionale.
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