Il sindaco
Giovanni Formica ha inviato una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci,
informando anche il prefetto di Messina, per rappresentare una situazione che
sino ad ora è stata poco attenzionata ma che rischia di diventare una vera e
propria emergenza sociale.
Oggetto
della missiva è infatti il futuro della Raffineria di Milazzo.
L’entrata
in vigore del Piano Regionale della qualità dell’Aria che ha portato al
Ministero dell’Ambiente ad avviare
l’iter di revisione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) fissa infatti
dei limiti di emissione che la Ram – che ha anche impugnato al Tar il Piano –
non sarebbe nelle condizioni di raggiungere.
“Il gestore
– si legge nella lettera di Formica - ha, in più di una circostanza, lamentato
l'impossibilità, sotto il profilo tecnico e tecnologico, di raggiungere i
livelli di emissione che il Piano fissa per
il 2027, mentre, con riferimento a quelli da traguardare al 01 gennaio 2022, ha
comunicato di essere in condizione di realizzare i necessari interventi,
seppure non nei tempi imposti. E anche nel formulare le osservazioni al parere
istruttorio conclusivo che sarà oggetto di definitivo esame AIA il prossimo 21 febbraio
in sede ministeriale, l'azienda petrolifera ha dichiarato che “L’impegno del
Gestore a realizzare gli interventi necessari per l’adeguamento al 2022, che si
sommano a quelli già ingenti previsti nel cronoprogramma di adeguamento all’AIA
esistente, è condizionato alla contestuale valutazione degli obiettivi al 2027
visto che sotto il profilo industriale nessun impegno economico è sostenibile
se gli obiettivi fissati per il 2027 resteranno quelli, irraggiungibili,
attualmente dichiarati.”.
In buona sostanza l’investimento del 2022 (il 50% del totale) è legato alla certezza di poter proseguire oltre il 2027.
In buona sostanza l’investimento del 2022 (il 50% del totale) è legato alla certezza di poter proseguire oltre il 2027.
Una
situazione – prosegue il sindaco di Milazzo - che desta non poche preoccupazioni
tra i dipendenti dell'industria e dell'indotto e, naturalmente, allarme nelle
organizzazioni sindacali, che già annunciano
azioni di mobilitazione.
Da
qui la richiesta al presidente Musumeci di valutare l'opportunità di
promuovere, sin da subito, un tavolo regionale permanente, del quale facciano
parte tutti i soggetti a diverso titolo investiti della gestione del processo,
che, in tempi brevissimi, conduca all'elaborazione di una strategia condivisa
per il governo della delicata fase che si annuncia, “tenuto conto che già dal 01
gennaio 2022 potrebbe determinarsi il blocco delle attività presso l'impianto
di raffinazione di Milazzo”.
“Sono
infatti convinto che prima dell'adozione del Piano sulla Qualità dell'Aria gli
uffici regionali ne abbiano valutato l'impatto in concreto e pertanto ho
fiducia che il Governo da Lei guidato abbia già elaborato una strategia per la
gestione di questa delicata fase che interessa circa 2500 famiglie, in buona
parte milazzesi, che traggono sostentamento dalla presenza della raffineria e
che, tra poco meno di due anni, potrebbero ritrovarsi prive della fonte
principale di reddito”.
Il
primo cittadino, nella lunga nota, sottolinea anche che “nel corso degli anni,
anche a Milazzo e nella Valle del Mela è maturato il convincimento di dovere
gradualmente affrancare l'ambiente dagli effetti pregiudizievoli per la salute
determinati dalla presenza dell'industria pesante e, in questo contesto, hanno preso
corpo posizioni, condivise e sostenute dalla mia Amministrazione, che hanno
visto le popolazioni mobilitarsi contro l'ipotesi di nuovi insediamenti, quali
l'inceneritore di rifiuti nel comune di San Filippo del Mela o in favore della
riadozione del piano paesaggistico. Parallelamente, avuto riguardo alle realtà
già operanti, è pressoché unanime il convincimento che debbano essere adottate
tutte le misure tecnicamente possibili per ridurne l'impatto sul territorio e
sulla salute dei cittadini”.
Nessun commento:
Posta un commento