Il neopresidente dell’Autorità portuale di sistema,
Paolo Mega, insediatosi la scorsa settimana, è stato oggi a palazzo dell’Aquila
per una visita di cortesia al sindaco Formica. All’incontro hanno partecipato
anche il comandante della Capitaneria di porto, Francesco Terranova, gli
assessori Pierpaolo Ruello e Carmelo Torre, il presidente dell’Area marina
protetta, Giovanni Mangano.
Un incontro cordiale nel corso del quale ci si è soffermati sulle nuove competenze dell’Autorità di sistema e sul ruolo che la stessa avrà nella gestione del porto di Milazzo.
Dopo aver premesso le novità che riguardano proprio l’Autorità di sistema, le nuove competenze e la soppressione del Comitato portuale, sostituito da un Comitato di gestione composto solo da quattro rappresentanti designati dai presidenti delle Regioni (Sicilia e Calabria) e dai sindaci delle Città Metropolitane, il neo presidente ha detto di ritenere “strategico” il rapporto diretto con le municipalità locali ed in particolare con i sindaci dei Comuni su cui insistono i porti del sistema, “indipendentemente da quanto stabilito dalla normativa”.
Un incontro cordiale nel corso del quale ci si è soffermati sulle nuove competenze dell’Autorità di sistema e sul ruolo che la stessa avrà nella gestione del porto di Milazzo.
Dopo aver premesso le novità che riguardano proprio l’Autorità di sistema, le nuove competenze e la soppressione del Comitato portuale, sostituito da un Comitato di gestione composto solo da quattro rappresentanti designati dai presidenti delle Regioni (Sicilia e Calabria) e dai sindaci delle Città Metropolitane, il neo presidente ha detto di ritenere “strategico” il rapporto diretto con le municipalità locali ed in particolare con i sindaci dei Comuni su cui insistono i porti del sistema, “indipendentemente da quanto stabilito dalla normativa”.
“Come presidente - ha aggiunto – ritengo che il confronto debba essere immediato proprio perché gli obiettivi di crescita devono essere condivisi. Oggi il sistema che andremo a creare potrà nascere solo se troveremo sintesi tra le aspirazioni del sistema e la sostenibilità di quello che immaginiamo di fare con lo sviluppo del territorio. Il porto di Milazzo è nel cuore della città e quindi ha una peculiarità diversa rispetto ad altri scali. Immagino che vi sono tante aspettative e quindi occorre aprire al confronto quando si parlerà dei Piani strategici, del piano regolatore del sistema portuale, del piano energetico”.
Un passaggio
poi più specifico sulle banchine da completare, sulla viabilità da potenziare,
sulle nuove direzioni di sviluppo “che
passano dal traffico turistico, dal crocierismo, visto che la città può
diventare destinazione, della nautica da
diporto.
Il sindaco Formica ha condiviso gli intenti
programmatici del nuovo presidente dell’Autorità di sistema, auspicando che
prima di avviare una concertazione sia necessario conoscere la “visione” che si
vuole dare a questo bacino portuale, nella considerazione che oggi le
proiezioni sono diverse rispetto a dieci/venti anni fa. Ricordate le diatribe e
la complessità che ha portato alla nascita dell’Autorità di sistema, il primo
cittadino ha sottolineato che “sino ad ora non c’è stata visione comune tra
politica locale e Autorità portuale che, nel caso di Milazzo, ha spesso puntato
su investimenti a terra piuttosto che a mare. Una scelta che non ho condiviso.
L’unico intervento quello sulla Banchina XX Luglio ha avuto un epilogo che
tutti conosciamo a causa anche di scelte discutibili e oggi spero che si
acceleri per completare quella banchina non solo per una questione di decoro ma
anche di funzionalità». Formica ha anche parlato della strada di collegamento
del porto, da lui bloccata in quanto non legata ad una idea di sviluppo del
porto, al ruolo dei Molini Lo Presti, oggi inseriti anche nella Zes che il
Comune ha portato all’attenzione dell’Autorità portuale, alle scelte a fare per
estendere il bacino portuale sino a Giammoro. «È chiaro però – ha concluso –
che ogni ragionamento deve essere supportato da un ritorno che possa generare
un vantaggio economico. Per questo mi auguro
che il nuovo corso accolga il mio invito
e faccia conoscere gli intenti programmatici. A quel punto il confronto sarà
aperto».
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