Realizzato
dall’assessorato alla cultura del Comune in collaborazione con l’associazione “Le Maschere” di Messina si è
svolta l’anteprima nazionale Le Tindaridi scritto e diretto da Francesco R.
Vadalà.
L’originale
progetto ideato e realizzato da Licia
D’Alì fa parte degli eventi programmati
nell’ambito del Giardino Letterario ,
giunto alla sua terza edizione.
Il pubblico,
numeroso, ha seguito il succedersi delle scene che, con passione e con
l’intensità gli attori hanno interpretato nel chiostro della Madonna del
Rosario nelle serate del 20 e 21 agosto.
La
rappresentazione “Le Tindaridi“, si è caratterizzata per l’assenza di
scenografia, ricercati costumi, effetti di luci ed il totale rispetto dell’antico spazio scenico messo a
disposizione dal Comune. Il monologo iniziale, in greco antico e che ricalca il
monologo di Medea, ripreso e tradotto in lingua italiana nell’ultima scena, è
stato scandito mirabilmente da Mariadele Martinez. Coinvolgente e suggestivo
nella narrazione, Gianni Di Giacomo nel ruolo di Demodoco. Elena dolce e
risoluta nelle sue riflessioni è stata interpretata magistralmente da Giada
Vadalà ; Clitemnestra aspra, dolente e
determinata ha preso corpo in Elena Grasso che, tra il tormento e il
sentimento, ha dato vita al personaggio.
Nel dibattito che ne è seguito condotto dall’assessore Salvo Presti coadiuvato da Licia D’Alì, il tema delle guerre mai finite ( inutili e in nessun modo risolutive ) e che con ostinazione storica incatena le donne ai “sacri focolari” penitenti, violate e private dei diritti umani essenziali è stato il contenuto di interessanti riflessioni.
Nel dibattito che ne è seguito condotto dall’assessore Salvo Presti coadiuvato da Licia D’Alì, il tema delle guerre mai finite ( inutili e in nessun modo risolutive ) e che con ostinazione storica incatena le donne ai “sacri focolari” penitenti, violate e private dei diritti umani essenziali è stato il contenuto di interessanti riflessioni.
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