Il
consigliere Alessio Andaloro è intervenuto in merito alle migliaia di lettere
che in questi giorni il Comune ha notificato ai cittadino per richiedere il
pagamento dei canoni del servizio idrico e la tassa sui rifiuti. L’intervento
scaturisce dal fatto che gli uffici di palazzo dell’Aquila stanno procedendo
alla messa in mora per bollette che risalgono addirittura a dieci anni addietro
e che quindi risultano prescritte in assenza di atti interruttivi. Essendo
inoltre tali messe in mora cumulative il contribuente si ritrova a doversi
districare tra bollette già pagate, scadute o da pagare.
“Un autentico guazzabuglio – afferma Andaloro - che sta provocando panico e disagi nella cittadinanza. Infatti molte persone che hanno già negli anni provveduto al relativo pagamento sono costretti a rintracciare le ricevute di versamento e recarsi presso gli uffici comunali per dimostrare di essere in regola. Alcuni sono nelle condizioni di dimostrare i pagamenti effettuati anche perché trattasi di anni arretrati e non riescono a ritrovare le ricevute anche perché sono trascorsi ampiamente i cinque anni in cui si è obbligati a conservarle. Mi chiedo: anziché i cittadini, non sarebbe stato opportuno che i competenti uffici comunali avessero provveduto ad effettuare le dovute verifiche su chi ha già effettivamente pagato o a riscontrare se il canone richiesto fosse già prescritto ed evitare questo allarme sociale che si è creato con l’invio di migliaia di lettere? E per quale ragioni negli anni passati non si è provveduto a organizzare il servizio sia per le utenze idriche, sia per i rifiuti, per procedere con regolarità alla notifica delle bollette, evitando di ridursi a fine anno con tutta la confusione che inevitabilmente si verifica?”
Il consigliere ha invitato il sindaco ad emanare una direttiva affinché da parte degli uffici interessati venga effettuato un dettagliato riscontro su chi ha già pagato il relativo canone e/o a verificare se è già prescritto quanto richiesto.
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