I
dati 2016 sono confortanti per il Castello di Milazzo. Nel periodo
gennaio-agosto infatti si è registrato un incremento del 14% rispetto all’anno
precedente e un totale di 13.500 ingressi a pagamento nei grandi eventi della
stagione estiva (Castroreale Milazzo jazz, Festival di Musica indipendente,
Dragon Fest, Katàbba, Notte Rosa).
A
confermarlo gli assessori ai beni culturali e al turismo, Salvo Presti e Piera
Trimboli i quali evidenziano che la “cittadella” può e deve ritornare ad
essere una parte di città in cui dovranno coesistere una pluralità di funzioni
compatibili e sostenibili. “E’ indispensabile favorire una promozione nazionale
e sovranazionale di questo complesso architettonico, in cui trovino concrete
possibilità di attuazione anche iniziative dirette a favorire scambi turistico/culturali
con il patrocinio dell’università, di accademie, scuole d’arte, associazioni
culturali, istituti di ricerca regionali e degli altri paesi della comunità europea.
L’obiettivo è sviluppare una sinergia con le nazioni che hanno concorso,
durante le loro dominazioni, alla costruzione della Cittadella, come la Spagna
o la Germania. Milazzo, purtroppo finora raccontata solo come luogo di
transito, oltre al turismo “esotico” e naturalistico (che ha fatto la fortuna delle
Eolie) può offrire un turismo culturale di rilievo internazionale”.
In
tale ottica l’Amministrazione ha presentato delle richieste di intervento sul
portale governativo Art Bonus per ottenere delle risorse. La prima richiesta
riguarda la creazione di un Teatro Estivo nella “Città Murata”, ovvero la
sostituzione della struttura prefabbricata collocata sui terrazzamenti di età
carceraria del Duomo Antico per un totale di 800.000 euro. La seconda richiesta
riguarda il Duomo Antico dedicato a S. Stefano che necessita coperture di
manutenzione pari a 110.000 euro. Infine, l’ultima richiesta vuole
sovvenzionare il recupero del Bastione di S. Maria a spazio accoglienza
visitatori per la cifra di 500.000 euro. Altre risorse dunque dopo i 12 milioni
già investiti.
“Il
mega progetto del Pios 5- proseguono Presti e Trimboli - prevedeva sostanzialmente quattro interventi:
il recupero della Cinta Aragonese, della Cinta Spagnola, dell’edificio conventuale
e del Mastio. Interventi che vanno dalla bonifica, attraverso la -diserbatura e
la pulitura di tutti gli ambienti e dei camminamenti-, alla messa in sicurezza
e recupero dell’agibilità degli accessi alle singole torri, con mantenimento di
stratificazioni, diversità e complessità storiche. Ma anche il rifacimento ex
novo e a norma, degli impianti elettrico idrico e di smaltimento. All’interno
di questo finanziamento è mancato, inoltre, un piano di gestione che potesse
garantire le condizioni minime di valorizzazione e fruizione corretta e produttiva
del Bene. Ecco che l’Art Bonus, in questo senso, potrebbe essere il segno iniziale
di una serie di rapporti virtuosi tra pubblico e imprese private che abbiano
voglia di investire, compatibilmente con il bene culturale, e nello stesso
tempo aumentare il proprio prestigio”.
Nessun commento:
Posta un commento