Il consigliere Nino
Italiano ha presentato una mozione (firmata successivamente anche da altri colleghi)
con la quale impegna il sindaco a formalizzare atto di indirizzo al competente
dirigente “affinché si proceda alla revoca della direttiva n.602/2014 che
impedisce la realizzazione o la chiusura di tettoie. La restrizione, fino ad
oggi, ha nuociuto non solo ai proprietari ma ha impedito di lavorare al mondo
dell’edilizia (geometri, piccole imprese artigiane, grossisti di materiale
edilizio).
«Sempre più frequenti sono
le sollecitazioni ad assicurare, nel nostro comune, l’integrale applicazione
delle disposizioni dell’articolo 20 della legge regionale 4/2003 ed in
particolare a procedere al riesame della direttiva dell’ufficio tecnico
comunale» - evidenzia Nino Italiano - . La parte “contestata” è quella nella
quale si dispone che “non si ‘ritiene ammissibile la realizzazione di tettoia
su terrazza praticabile in quanto non espressamente prevista dalla norma in
esame e in particolar modo perché la struttura così realizzata costituisce
oggettivamente un nuovo locale autonomamente utilizzabile e va ad incidere
sulla sagoma volumetrica e prospettica
intervento è soggetta a permesso di costruire. ..».
La norma ha da sempre
creato non pochi problemi di natura interpretativa, generando un enorme volume
di contenzioso nel territorio regionale. Anche se ultimamente i pronunciamenti
in materia contengono una unanime interpretazione sulla “precarietà” delle
cosiddette “strutture di chiusura” alla quale il legislatore fa riferimento.
«Quanto argomentato – si legge nella mozione – suggerisce di procedere ad una
rilettura dell’intero contesto normativo al fine di consentire ai cittadini il
pieno esercizio dei diritti loro riconosciuti. La rilettura consentirebbe altresì,
all’ente, di avvantaggiarsi delle entrate legate all’esecuzione degli
interventi previsti dalla norma citata ed innescherebbe una spinta economica
positiva in favore delle piccole imprese artigiani presenti sul territorio».
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